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al testo di Federico Zucchi
Sotto laltalena
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Sotto l’altalena
Torno nel giardino dell’infanzia una sera d’agosto inoltrato con la luce che imbuca scarni dispacci infuocati.
Osservo il trionfo del verde la linea dell’acero, la dura scorza della magnolia, il fico impaurito costretto a cercare ai piani più alti la nuca del sole.
Osservo e qualcosa non torna un particolare che sfugge allo scatto della memoria. Mi concentro per vedere meglio e mi accorgo che nel quadro manca il solco polveroso scavato da noi bambini sotto l’altalena.
Adesso l’erba ricopre tutto e del nostro esteso dondolio non resta che un avvallamento appena visibile, un buffetto sulla guancia del tempo che bruca infinito.
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